Si chiudono Porte, si aprono PORTALI di Rita Minelli

Quando sono stata invitata a scrivere un articolo inerente alla libertà, connessa al momento storico-sociale che stiamo vivendo ora, ho inizialmente sentito una difficoltà nel descriverla a parole. Mi pareva di imprigionarla, razionalizzandola in frasi e concetti. Un po’ come quando si tenta di definire Dio o l’Amore. Temevo dunque di ingabbiarla, limitandola in una forma che mai avrebbe potuto davvero esprimerla.
Come posso ritrarre lo spazio illimitato? Immortalare l’infinito in una forma?
Questo è stato inizialmente il paradosso che ho dovuto attraversare, ma fortunatamente poco dopo è giunta una profonda intuizione.
È esattamente come quando ispirata dipingo su una tela bianca, entrando in contatto con quello spazio magico di creazione, fuori da ogni giudizio, con quel vuoto che è solo mio e che mi trascina nella pittura senza confini.
In quel flusso entro nella libertà dell’Essere.
Mi sento libera quando parole, immagini, comportamenti, emozioni e pensieri sono in perfetta risonanza con il mio sentire, con la mia verità; quando dentro me riconosco di essere guidata da una forza misteriosa e divina che mi ama e si prende cura di me, al di là di tutto e tutti; quando si crea una connessione armoniosa tra spazio interiore e mondo delle forme.
Allora basterà far danzare le lettere sulla tastiera e dipingere immagini con le parole, lasciandomi guidare dal cuore, non occorrerà fare altro.
Se mi sento libera interiormente, potrò immortalare cos’è per me la libertà, facendo scorrere la scrittura come fosse l’acqua di un fiume, senza correggerla o ostacolarla. Senza giudicarla o criticarla, senza paura di sbagliare, ma mettendoci solo amore e premura.
Sapranno loro, le parole, dove condurmi. Sapranno loro come, dove e quando collocarsi.
Io ho scelto di affidarmi.

SI CHIUDONO PORTE,
SI APRONO PORTALI

Dunque ora mi faccio da parte e divento testimone esterno, strumento di ciò che chiamo flusso di ispirazione.
La Libertà non ha nulla a che fare con la ricerca e la lotta per ottenerla: è nello stato di Presenza.
Posso iniziare dicendoti che ciò che chiamiamo libertà non ha niente a che vedere con le lotte, le battaglie, gli attriti e le resistenze. Non ha a che fare con il prendere parte a una guerra, con il “combattere” contro qualcuno o qualcosa per rivendicare un qualche diritto. Non ha a che fare con la ricerca di uno stato ideale perfetto, poiché già la ricerca di tale condizione porterà frustrazione e insoddisfazione e quindi va da sé che ci si sentirà in prigione, ingabbiati in una qualche forma illusoria e stereotipata che si cercherà a tutti i costi di voler raggiungere.
Credo che la vera libertà non la si troverà “fuori da noi”, in una qualche manifestazione esterna, sbandierando striscioni o andando in piazza a manifestare.

Non la si troverà nell’essere “contro” qualcosa, perché quell’essere contro qualcosa indica già di per sé prigionia.
Lo stato di libertà è accessibile davvero, in quello stato di coscienza chiamato Presenza. In quel regno interiore dentro ciascuno di noi, ove cessa ogni lotta e identificazione con il mondo esterno.
Quindi, per assaporare la libertà, ti consiglio di deporre le armi e di denudarti completamente, tornando a essere come quando sei nato, prima che tutto il linguaggio terrestre, ordinario, ti in-vestisse con i suoi abiti.
La natura è libera, perché è nuda e si lascia scorrere dalla vita, abbandonata alle forze cosmiche che la abitano, dentro e fuori di sé.
Hai mai visto l’acqua di un fiume fare la guerra al sasso che sta accarezzando? O il cielo rivendicare il diritto del suo spazio cacciando gli uccellini che volano?
Hai mai visto una pianta arrabbiarsi con Dio perché non cresce nei tempi che vuole lei?
O un semino piangere e lamentarsi perché invece che essere una rosa è un giglio?
Dobbiamo imparare a leggere il grande libro della natura proprio come ci hanno insegnato gli antichi, e ritrovare lì le nostre vere fondamenta, i nostri veri pilastri.
Perché tutti noi, volenti o nolenti, ne facciamo parte e dobbiamo ricordarcene.
Attraverso questo sguardo ritroveremo i codici della nostra anima, quelli che ci renderanno liberi di poterci esprimere nel mondo e di far danzare l’essenza con la personalità.

Ci avviciniamo alla libertà quando iniziamo a riscoprire, dentro e fuori di noi, quella connessione invisibile tra il Sé e le forze cosmiche della Natura. Tra Sé
divino e personalità.
Occorre trasformare lo sguardo con cui si osservano le cose e risvegliare la Visione magica.
Soprattutto ora, costretti a stare in casa, alcuni di noi possono sentirsi in gabbia, in prigione. Ma in verità vorrei suggerire loro di iniziare a cambiare sguardo.
Forse si stanno apparentemente chiudendo delle porte “fuori”, perché qualcuno, o qualcosa, vuole che si inizi a guardare “dentro”.
Si chiudono porte per poterne vedere altre, invisibili, che magari prima d’ora non avevi mai nemmeno considerato.
È un invito il mio: «Prova a trasformare lo sguardo con cui osservi la realtà,proprio come fanno i bambini. Loro, anche chiusi in una stanza riuscirebbero a inventarsi mille giochi, trovando mille soluzioni creative. Difatti, non c’è natura più vicina alla libertà che quella che ritroviamo nella prima infanzia».
Personalmente, da buon acquario, ho vissuto fin da piccola la frustrazione profonda del dover rispettare leggi imposte: alzarsi ogni mattina a un’ora precisa, andare a scuola ogni santo giorno, studiare tanto per essere promossa (perché sennò mi toccava ripetere l’anno e prolungare quella prigione-tortura), andare in chiesa, fare la comunione, essere brava, ecc.
Avevo quindi un grandissimo problema con gli obblighi, mi facevano soffrire, li sentivo ingiusti. Volevo essere libera di scegliere cosa fare. Intuendo perciò che quella era la solfa su cui si basava la maggior parte del sistema, ho iniziato fin da subito a comprendere che avrei dovuto trovare assolutamente una via di fuga! Una scappatoia! E di certo sapevo che non l’avrei potuta scoprire in quella realtà ma in un’altra, che partiva da dentro di me.
Perciò iniziai da subito a mettermi in contatto con il Regno Senza-Tempo.

Quello della fantasia e dell’immaginazione, della fiaba e delle creature misteriose, delle guide spirituali, degli antichi maestri che venivano a trovarmi nelle mie visioni, consigliandomi e prendendosi cura di me. Guarendo le mie lacrime e facendomi compagnia.
In quella dimensione non mi sentivo sola.

Ero una guerriera, una sacerdotessa, una regina, una fata, una viaggiatrice spazio-temporale giunta sul pianeta Terra per divulgare messaggi preziosi. Una guerriera di luce contro le forze del male.
Ecco, in quel Regno mi sentivo completamente libera, nutrita, guidata e rassicurata dai miei amici invisibili. Lì, in quello Spazio magico mi sentivo a casa. Rifugio prezioso dell’anima, al di fuori di ogni linguaggio terrestre, al di fuori di ogni sistema inventato dall’uomo.
La Libertà cammina di pari passo con il ricordo di quel mondo, con la rievocazione di quello sguardo e di quel cuore, così tanto caro ai bambini.
Si tratta dunque di Risvegliare quella dimensione sacra dentro di noi, per poi riportarla all’esterno, in una forma che troverà da sé la giusta collocazione ed espressione.
Uscire dal Paese delle marionette per diventare Esseri Umani.
Per iniziare a essere liberi bisogna comprendere prima di tutto di abitare nel paese dei burattini. Un paese in cui ciascuno indossa una o più maschere. Esistono sistemi e modelli stereotipati e preconfezionati, si è immersi in un Sistema che ci vuole sempre performanti, omologati e succubi del mondo delle apparenze e degli status sociali.
È bene essere consapevoli che siamo cresciuti in un sistema occidentale, che fomenta la logica e il razionalismo privo d’anima. Dove regna la lotta per
la sopravvivenza, la competizione e la comparazione. I numeri e la quantità a sfavore della qualità.
Un paese dunque fondato sulle paure e le preoccupazioni, sulla malattia fisica e dell’anima.
In questo luogo, ogni forma connessa all’arte, alla creatività, all’innovazione e alla bellezza; all’innalzamento e all’elevazione della coscienza individuale e collettiva, viene ostacolata, trascurata e ignorata. Viviamo dunque all’interno di un vortice risucchiante, guidato da un’eggregora di bassa vibrazione e da forme-pensiero meccaniche e rettiliane che vogliono trascinare ognuno di noi in uno stato di confusione, frustrazione e addormentamento, privi di forza vitale, fiducia e gioia.
Un paese quindi, ove non pare esserci spazio per l’Amore e la condivisione, l’empatia e la creatività in ogni sua forma.
Bene, per iniziare a entrare in contatto con la libertà, occorre fare un ulteriore passo in avanti. Ovvero prenderne atto e andare oltre questa visione, uscendo dallo stato di vittima e marionetta, altrimenti ci si sentirà sempre in gabbia, privi di potere personale e creativo.
Per cambiare la propria realtà occorre cambiare l’archetipo che abbiamo a lungo rivestito.
È necessario sempre più – in un grande atto di amor proprio e collettivo –non dare più da mangiare a quel Sistema, smettendo di alimentare il “corpo di
dolore” da cui trae nutrimento.
Occorre dunque osservare dall’esterno il Paese delle marionette, come fosse l’immagine di un dipinto, per poi interpretarlo nuovamente, trasformandolo in un quadro risonante con la propria Anima. Lasciandosi guidare dalla propria intuizione e ispirazione.
La libertà scende in campo quando il pittore del quadro riesce a entrare in profonda comunione con il personaggio che sta dipingendo e con l’ambientazione che sta creando, riconoscendosi come parte integrante – e non separata – da tutto ciò che lo compone.
In quello stato di accoglienza e apertura di cuore, verrà creata una profonda comunicazione tra sé e il dipinto, che pennellata dopo pennellata s-velerà ed evolverà.
Per il personaggio raffigurato nel quadro, si tratterà di affidarsi sempre più alla guida invisibile che lo sta ritraendo. Per il pittore, invece, si tratterà di infondere amore e saggezza al protagonista del suo dipinto. Preparandogli la strada e facendogli sentire la sua presenza.
Libertà è iniziare a vedere ciò che chiamiamo “burattinaio” o “creatore” come l’alleato più prezioso che potremmo avere al nostro fianco. Il quale, in verità, non vuole farci alcun male ma solo indirizzarci e trasformarci in Esseri umani realizzati.
La libertà appare nel momento in cui liberiamo il nostro sguardo.

Libertà ha innanzitutto a che fare con l’uscita dal pensiero comune, dalle mode e dagli stereotipi. Dalla falsa idea, illusoria e irreale, di chi o cosa dovremmo essere
agli occhi degli altri o a quelli di noi stessi. Occorre dunque liberarsi dagli schemi e dai luoghi comuni, dalle frasi fatte e soprattutto dalle generalizzazioni.
Occorre disidentificarsi dalle forme apparenti illusorie create dalla Matrix – compreso il nostro Ego – e discernere tra le tante vocine che sentiamo fuori e dentro di noi, compiendo una grande opera di discernimento e ricapitolazione.
Allontanare e depotenziare, quindi, tutta quella spazzatura psichica, mentale ed emotiva che vuole abbatterci e condurci verso scenari apocalittici e risvegliare invece quella Guida saggia interiore, che ci abita.
È vitale ora essere Presenti a se stessi e riportare al centro quelli che sono i nostri veri valori e pilastri. Quelli che sono davvero i punti saldi che ci innalzano e nutrono, donandoci speranza, forza e rassicurazione, ispirazione, creatività e serenità.
Ci è stata data una grande opportunità, non sprechiamola in distrazioni. Non scappiamo. “Stiamo” nella nostra casa esteriore e interiore.
Ciò che sta accadendo ci costringe finalmente a fermarci, a stare in casa, dove per “stare” intendo essere presenti a se stessi e a ciò che accade.
La vita ci chiede ora di prendere contatto con quelle parti di noi – visibili e invisibili – che abbiamo trascurato o evitato, come ad esempio il partner, la relazione sentimentale, i figli, la famiglia, la casa con gli oggetti che la abitano e così via. La solitudine, la paura della morte, della malattia, della crisi economica, della prigionia. La paura del vuoto, la paura del futuro, la paura della vita, la paura dell’amore, la paura della paura… Ecco ciò che sta capitando ora: la vita vuole riportare ognuno di noi a se stesso. A non scappare più e a guardare in faccia ciò che ha edificato nel tempo. A riconoscere i propri angeli e i propri demoni, accogliendoli e ascoltandoli.

La vita forse ti vuole portare anche a farti queste domande: «Cosa davvero mi rende sereno? Dove voglio focalizzare le mie energie? Cosa mi dona gioia e amore?»
E ora voglio condurti a un’ulteriore riflessione, perciò ti chiedo: «Sei davvero sicuro che la libertà e la felicità che tanto vai cercando non risiedano invece dentro di te e nelle cose semplici e belle che la vita ti manda ogni giorno?»
La serenità e l’amore non risiedono nelle cose che vediamo “fuori da noi”, ma nello sguardo con cui noi guardiamo quelle cose. E i bambini questo lo sanno bene.
Esotericamente la realtà che percepiamo all’esterno altro non è che una rappresentazione proiettiva del proprio mondo interiore e quindi ciò che accade fuori sta accadendo dentro.
E dunque, in accordo con questa legge spirituale, la vita, sbarrandoti la strada e chiudendoti la porta di casa, desidera mostrarti qualcosa che non risiede là fuori.
All’inizio forse legato al mondo delle apparenze, degli attaccamenti e dei bisogni farai di tutto per guardare altrove, cercherai distrazioni in continuazione,
riempiendoti la giornata di cose da fare, pur di non entrare in quel vuoto che ti sta Richiamando. Così verranno create mille distrazioni: la televisione, i social, gli articoli, i post, le telefonate, whatsapp, le novità e gli aggiornamenti del giorno, la lamentela per le nuove ordinanze, i supermercati, i locali, i negozi chiusi, la crisi lavorativa, il lavoro online, le teorie complottiste, il nuovo ordine mondiale, le canalizzazioni dei maestri ascesi e così via all’inseguimento quindi di illusioni su illusioni, di identificazioni su identificazioni…

Ecco cosa sta accadendo. Prova a non distrarti.
Silenzia l’esterno e prova ad Ascoltare…  Il Richiamo del Daimon.
Quando scegli consapevolmente di non farti più distrarre da rumori esterni, ma di volgere lo sguardo dentro di te, puoi iniziare ad avvertire un richiamo profondo e antico.
Un’eco primordiale che vuole condurti a varcare una soglia invisibile, verso un luogo che forse avevi dimenticato.
Quel luogo è il Regno Senza Tempo dove dimora il tuo Vero Sé, il Sé Divino che ti abita. Il Nume, corpo di gloria o Daimon. Nel corso della storia questa
forza misteriosa ha assunto diversi nomi, ma la sua sostanza è rimasta invariata poiché eterna e immutabile.
Ecco, è quell’Essere sconosciuto che vive dentro di te che sta richiamando la tua attenzione affinché tu possa riconoscerlo, accoglierlo e Risvegliarlo. O meglio, per far sì che sia lui che risveglia te. Esso è il tuo Alleato più prezioso, il compagno invisibile che ti guida fin dalla nascita. Colui che ti sostiene passo dopo passo, incoraggiandoti nel cammino con amore, pazienza e comprensione.
È come se fosse il pittore che sta dipingendo il pittore che dipinge il suo personaggio! È il Guardiano delle Soglie, dei tuoi passaggi iniziatici. Colui a cui hai affidato la chiave del tuo cuore. Il protettore del tuo Destino.
Gli antichi lo chiamavano Daimon (buon demone) colui che vuole indirizzarti verso la tua felicità.

Purtroppo quando si cresce e si diventa adulti, immersi nel mare della Matrix illusoria, ci si dimentica di questa preziosa presenza e si tende a volerla
escludere dalla propria vita, a scacciarla perché percepita scomoda dalla personalità. Un nemico che ci disturba e toglie il sonno. Una strana ombra che si insinua dentro di noi, creando ansie e inquietudine. Ebbene, in realtà, questo alleato invisibile vuole solamente liberarti e metterti in contatto con la tua parte più autentica. Con ciò che davvero ti può rendere sereno e realizzato.
È questa forza quindi che ti invia segni e sincronicità “benevoli” per guidarti e orientarti nella vita, che ti dona amici fidati, alleati fisici e metafisici che giungono a sostenere i tuoi passi. Ed è sempre questo compagno invisibile che ti spinge ad attraversare e superare le tue ferite e Paure primordiali, affinché tu possa realizzarti ed essere in pace.
Questo essere è il nostro protettore e a lui interessa solo che seguiamo il nostro vero Destino e che impariamo a fidarci. Sia nel bene che nell’apparente male.
Nella gioia e nei dolori. Nella salute e nella malattia, finché morte non ci separi.
E più vogliamo metterlo a tacere più ci sentiamo in gabbia e infelici, scambiando il nostro liberatore per il nostro carceriere. Ed è proprio per questo motivo che arrivano l’ansia, la paura e il panico, proprio perché non vogliamo ascoltarlo e quindi questa forza cerca il contatto con noi.
In verità quella che senti essere come una gabbia, altro non è che il guscio dell’uovo (della personalità e del mondo delle apparenze) che ti ha protetto affinché tu, Anima, potessi crescere e fare esperienza su questa terra. Proprio come accade per la crisalide che diventerà farfalla o per il semino che diventerà ghianda. Ecco, il Daimon è quella forza misteriosa che “spinge” il pulcino a spaccare l’uovo, il semino a spaccare il guscio e a diventare la rosa che sarà.
Ogni cosa dunque rivela un disegno già tracciato, poiché nel semino è già scritto il fiore che diventerà.
In questa consapevolezza di essere sempre trainati e guidati da quella forza invisibile, che giorno dopo giorno dipinge ciò che saremo, risiede la nostra libertà.
Il Regno interiore, la libertà attraverso la via del cuore.
Esiste dentro di noi uno spazio sacro che nessuno mai potrà davvero violare o intaccare.
Tale Regno risiede nelle profondità della nostra Anima, ci si entra nudi, con lo sguardo puro e innocente di un bambino. È uno spazio incontaminato, privo
di confini e limiti. Privo di dolore e paure, battaglie e guerre.
In quel luogo antico, non dimorano leggi restrittive e scadenze, mode, stereotipi e preconcetti. Non esiste competizione, comparazione e giudizio. Non
esistono mete o obiettivi da raggiungere. Non bisogna migliorare o dimostrare qualcosa a qualcuno, perché tutto è già perfetto così.

In quel regno vivono bellezza, armonia e amore per tutte le cose.
È un Regno che tutto comprende e niente separa.
Ogni cosa è intimamente connessa all’altra e tutto fa parte di un unico grande organismo vivente, perfettamente organizzato e sincronizzato. Eterno e immutabile, benevolo e gentile.
In questo luogo non esistono errori e sbagli, giusti o peccatori, poveri o ricchi. Si è tutti uguali. Gli opposti e i paradossi camminano simultaneamente e le contraddizioni giocano allegramente, compenetrandosi e riconoscendosi come facce della stessa medaglia.
Angeli e Demoni cessano ogni lotta, danzando e facendo l’amore all’unisono.
Esseri umani e divinità, terrestri ed extra-terrestri si abbracciano l’un l’altro.
Il bene e il male sono ricordi lontani e la prigionia e la libertà fanno parte di una realtà duale che in quello spazio cessa d’essere.
In quel Luogo il sistema terrestre collassa e lo spazio-tempo lineare lascia il posto al Regno Senza Tempo, ove passato, presente e futuro si fondono all’unisono, dissolvendosi nel Silenzio dell’Uno.
Il Regno di cui ti parlo fu rievocato da alcuni grandi Esseri del passato, pionieri del Nuovo Mondo. Attraverso testimonianze, scritti e poesie preziose.
Incisioni alchemiche, dipinti e composizioni musicali di bellezza ultraterrena.
Meditazioni e danze sacre. E tutto questo affinché ognuno di noi potesse non sentirsi mai solo, ma supportato nel tragitto verso casa dalla fratellanza cosmica universale, dai figli di Ermete, incarnati e disincarnati, che sempre splendono e sempre splenderanno.

Puoi scaricare gratuitamente l’intero articolo sulla Rivista Oltreconfine, edizioni Spazio Interiore—->

https://spazionagual.it/rivista-oltreconfine/2950-oltreconfine-16-liberta.html?fbclid=IwAR0WP0rD8RNCi69RIcoPA5-t1cPLP-rwboMN0l7V6RKuSDaZ7gOmr5h9TfU

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